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PROGRAMMA SEMIRESIDENZIALE TERAPEUTICO-RIABILITATIVO

Obiettivi, metodologie e strumenti

Le diverse esperienze maturate in tutti questi anni ci hanno portato a pensare il Centro Diurno come un “luogo delle possibilità”, dove viene offerto un servizio che è soprattutto di accoglienza, come punto di partenza per la realizzazione di una serie di obiettivi che l’utente stabilisce insieme agli operatori del Ser.D. e della Comunità.

Non è scontato ricordare che il Centro Diurno è, prima di tutto, un luogo che accoglie persone con problemi di dipendenza e, in quanto tale, scopo fondamentale delle sue attività è quello di sostenere gli utenti nel loro percorso di allontanamento dalle sostanze e dai comportamenti di dipendenza. Ma ciò è impossibile da raggiungere se non va di pari passo con un altro determinante obiettivo e cioè quello di migliorare la consapevolezza di se stessi per poter essere in grado di fare delle scelte costruttive.

Ognuno, infatti, porta nella comunità il proprio bagaglio di esperienze, le quali hanno prodotto il proprio sistema di vita, giusto o sbagliato che sia. Da questo è necessario partire per scoprire le attitudini e gli eventuali margini di miglioramento attraverso il percorso terapeutico che quindi è fortemente personalizzato. Durante il suo evolversi il soggetto inserito è osservato e sostenuto nell’individuazione di forme adeguate per un futuro reinserimento nella società. Dal punto di vista metodologico, la formula semiresidenziale del nostro percorso ci permette di accogliere prevalentemente persone che vivono nel territorio livornese, ogni giorno (dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18 e nel fine settimana con orari diversi a seconda delle attività).

Gli utenti, dal giorno del loro ingresso, sono tenuti a scegliere quotidianamente la partecipazione al Programma Terapeutico: alzarsi la mattina con l’obiettivo di essere puntuali, recarsi in un luogo dove è fondamentale la cura di se stessi e l’attenzione agli altri. Molti infatti si trovano per la prima volta in un sistema dove è necessario essere visibili e disponibili. Dove a qualcuno interessa la loro presenza.
Ognuno infatti è portatore di valori, di novità e di vita e la sua assenza preoccupa il resto del gruppo. Forse per la prima volta qualcuno si sente importante per quello che è. La settimana è poi scandita da diversi appuntamenti che riempiono le giornate e che sono studiati per far sì che al loro termine ognuno porti a casa una riflessione in più, un arricchimento anche piccolo della propria esperienza di vita.

Gli strumenti del Programma

Per strumento intendiamo ogni risorsa che contribuisce alla realizzazione di un obiettivo. In questa ottica, strumento diventa non solo ciò che l’utente trova nel programma (operatori, clima, attività, metodologie, strutture) ma anche ciò che l’utente stesso possiede in termini di capacità personali e di relazioni con l’ambiente da cui proviene. Strumenti fondamentali sono per noi anche le risorse presenti o attivabili sul territorio (attività sportive, culturali, ecc.).

In particolare vogliamo porre l’attenzione su:

Il Contratto

è lo strumento che rinforza la relazione tra utente e struttura stabilitasi prima con la conoscenza reciproca e poi con l’ingresso dell’utente nel Centro. Con il Contratto la Cooperativa e l’utente stabiliscono i rispettivi impegni e concordano gli obiettivi e le modalità di svolgimento del programma, in modo che l’utente possa partecipare attivamente alla definizione e verifica del proprio percorso terapeutico. E’ periodicamente sottoposto a verifica da parte dello staff insieme all’utente: qualora se ne rilevi la necessità può essere ridefinito, con la stessa procedura con cui è stato redatto la prima volta.

Il Regolamento

è l’insieme di disposizioni che servono a organizzare la convivenza, dettando anche i diritti e i doveri di tutti coloro che, a vario titolo e con le proprie finalità, frequentano il Centro. L’obiettivo è sempre quello di permettere il regolare ed efficace svolgimento delle attività e di consentire alla struttura di perseguire in modo corretto gli obiettivi per i quali esiste.

L’Equipe

gestisce tutte le attività e la struttura della Cooperativa ed è formata dal Responsabile di programma, educatori qualificati, operatori generici/istruttori e psicologi psicoterapeuti, amministrativi e addetti alla cucina. Tale gestione si suddivide principalmente in tre aspetti fondamentali: la gestione del Programma Terapeutico (Centro Diurno), la gestione dei progetti per attività collegate al programma e la gestione dell’aspetto economico-amministrativo.

Colloqui

Periodicamente tutti gli utenti hanno un colloquio di verifica del proprio percorso con la psicologa di riferimento e\o con l’operatore. La possibilità di un confronto costante con i professionisti che operano all’interno del Centro è di fondamentale importanza per il percorso individuale dell’utente, sia per quanto riguardano le dinamiche personali e interiori (con la psicologa) sia per ciò che concerne il vissuto quotidiano e la vita nel gruppo (con gli educatori), oltre alle dinamiche familiari e a quelle relative al proprio contesto di vita.

Il Gruppo

una volta alla settimana viene effettuato il gruppo suddiviso in 2 parti e riguardante:
Il primo la vita comunitaria, quotidianamente vissuta insieme alle persone presenti nel Centro (gli altri inseriti, gli operatori e le psicologhe, gli istruttori e i volontari). Per tale aspetto è fondamentale l’organizzazione interna, attraverso la quale vengono comunicate le attività della settimana, l’affidamento delle mansioni quotidiane (pulizie, mensa ecc.) che variano di settimana in settimana e gli impegni degli inseriti. A tale proposito ricordiamo che le mansioni relative al servizio di pulizia e sanificazione e al servizio di ristorazione sono gestite secondo quanto previsto dal Manuale HACCP in dotazione.
Il secondo l’approfondimento del proprio percorso, con riflessioni in merito ad argomenti dove gli utenti sono i protagonisti e danno vita a riflessioni e discussioni in base a ciò che hanno maturato durante il loro cammino. In tale ottica, particolare importanza assume la riflessione e il confronto sulle motivazioni che animano la propria presenza nella vita comunitaria e determinano le scelte quotidiane.

Altro aspetto fondamentale riguarda le attività – riflettono naturalmente gli obiettivi del Programma Terapeutico: in primo luogo la consapevolezza di se stessi che può maturare cominciando dalla cura del proprio corpo fino alla manifestazione e sviluppo delle varie attitudini personali. Le attività variano in base alle persone inserite, alle loro inclinazioni, interessi e richieste.


Elenchiamo di seguito le attività di base, citando alcuni esempi di iniziative che abbiamo realizzato sino ad oggi.

Attività di reinserimento lavorativo

e formazione attraverso progetti e finanziamenti specifici, tesi a ri-creare le condizioni per una migliore spendibilità degli utenti sul mercato lavorativo.

Attività ricreative

cene, cinema, gite giornaliere, soggiorno di una settimana in montagna, gite al mare e visite d’istruzione e turistiche del nostro territorio provinciale e regionale

Agricoltura sociale

la coltivazione e altre attività in ambito agricolo non solo come produzione ma anche come attenzione al territorio e mantenimento della tradizione lavorativa.

Attività fisica e sportiva

intesa prima di tutto come attività ricreativa, può assumere una importante valenza per coloro che hanno necessità di tornare a vivere il proprio corpo in modo diverso, percependone in modo naturale potenzialità e limiti e sperimentando i benefici che tali attività producono a livello psicofisico;
Attività culturali: per conoscere e approfondire il mondo in cui siamo inseriti: per es. cicli di incontri su temi di attualità, approfondimenti storici, approccio alle lingue straniere.

Attività espressive ed educative

per es. pet therapy, arte/danzaterapia, assertività, alfabetizzazione emotiva… Sono attività che consentono all’utente di esprimere se stesso e la propria individualità, imparando al contempo riconoscere le proprie emozioni facendole diventare parte del proprio bagaglio.

Le fasi del programma – nella tradizione delle comunità terapeutiche il programma è solitamente suddiviso in tre fasi: una prima fase di accoglienza e osservazione, una parte centrale riservata all’approfondimento del percorso comunitario e un’ultima fase di sganciamento dalla struttura e di reinserimento nel proprio ambito sociale. Ferma restando tale impostazione, in base all’esperienza di questi anni, vogliamo oggi definire il programma come una evoluzione, la quale progredisce secondo gli obiettivi raggiunti. Essi sono rigorosamente soggettivi, pur avendo come unico scopo quello di riuscire a migliorare la qualità della vita di ciascuna persona inserita.

Gli obiettivi fondamentali, che vanno dall’inserimento in comunità al reinserimento nel tessuto sociale

  • conoscere gli altri e farsi conoscere;
  • rinforzare la motivazione al cambiamento;
  • manifestare alcuni concreti segnali di questo cambiamento;
  • riconoscere ed utilizzare le risorse personali;
  • accettare se stesso e gli altri attraverso il lavoro di introspezione e confronto;
  • esprimere maggiore attenzione e responsabilità nei confronti del gruppo;
  • verso l’esterno: responsabilità verso il lavoro, la famiglia e il rafforzamento o la costruzione di momenti socializzanti.


Le persone che fanno richiesta di inserimento, dopo le procedure previste per l’ingresso, accedono al periodo di Osservazione, che serve sia agli inseriti per capire se il Centro è il luogo adatto al proprio percorso terapeutico, sia allo Staff per valutare l’effettiva motivazione dei soggetti ad aderire al percorso.

Al termine del periodo lo Staff, con gli operatori di riferimento del Sert, verificano l’opportunità dell’inserimento del soggetto nel programma terapeutico. La compilazione del Contratto terapeutico definirà le regole, le modalità e gli obiettivi del percorso (che sarà personalizzato in base alle diverse caratteristiche e necessità del singolo inserito).

Nella prima fase (Accoglienza) è importante che la persona cominci a prendere le distanze da comportamenti e mentalità proprie dell’esperienza del tossicodipendente. Il primo passo è quello di porsi in modo aperto e disponibile al confronto soprattutto sugli atteggiamenti sperimentati nella vita di gruppo e quotidiana. Per cui gli obiettivi utili comuni per tutti sono: la conoscenza reciproca tra utente e struttura: la storia, le motivazioni, le persone; l’inserimento nelle attività quotidiane sostenendo la motivazione al cambiamento; muovere i primi passi verso una diversa concezione di se stesso, delle proprie capacità, iniziando anche dalla cura del proprio aspetto. In base a come l’utente riesce a raggiungere e realizzare i primi obiettivi comuni verifichiamo anche quelli più personali, in base alle specifiche caratteristiche e valutiamo quanto riesce ad esercitarsi e a fare proprie le finalità raggiunte.

Quindi passiamo agli obiettivi comuni che fanno parte della seconda fase (Approfondimento) e che sono: riconoscere ed utilizzare le risorse personali;
accettare se stesso e gli altri attraverso il lavoro di introspezione e confronto;
verificarsi nelle esperienze positive. E’ la parte centrale del cammino terapeutico, forse quella più impegnativa dal punto di vista dell’utente, proprio perché si propone di maturare un percorso di cambiamento attraverso un serio lavoro di confronto e verifica che egli deve operare con se stesso, con l’ambiente comunitario e con il proprio contesto di vita.

Una volta raggiunti con soddisfazione gli obiettivi di questa fase, il percorso si apre sulla terza e ultima fase (Reinserimento). Essa è caratterizzata dai seguenti obiettivi: esprimere maggiore attenzione e responsabilità nei confronti del gruppo;
sviluppare il senso di responsabilità verso il lavoro, la famiglia e la vita sociale.
L’utente, così, verifica le risorse espresse durante il programma attraverso l’attuazione di obiettivi più o meno grandi da realizzare all’esterno della struttura.
Tali obiettivi possono diventare strumenti di valutazione che l’utente può comunque confrontare all’interno della struttura insieme al gruppo, agli educatori, agli psicologi.

Lo staff, che valuta i risultati di queste esperienze, in questa fase particolarmente delicata, dovrà essere capace di sostenere l’utente in un percorso di separazione cercando di essere adeguatamente flessibile.

Altri aspetti importanti

Visite dei parenti
La struttura non ha predefinito giornate e/o orari di visita; per una efficiente gestione delle attività, le visite vanno preventivamente concordate e programmate con lo staff. Non è consentito l’accesso in struttura ad estranei in assenza del personale facente parte dello staff della struttura.

Informazioni ai parenti
Le informazioni di carattere sanitario vengono fornite dall’equipe, ove non vi sia divieto esplicito dell’utente, in sede di visita presso la struttura nel pieno rispetto della privacy.

La soddisfazione dell’utenza
La struttura garantisce la realizzazione di indagini sulla soddisfazione degli utenti promuovendoli presso gli stessi e gli Enti invianti. I risultati di tali indagini sono disponibili presso l’amministrazione.

Reclami
Il reclamo motivato è considerato uno stimolo a verificare il livello dei propri servizi ed a migliorare la qualità delle prestazioni.

L’utente e/o i suoi familiari possono evidenziare eventuali carenze o fornire spunti di miglioramento rivolgendosi al personale amministrativo o agli operatori, in genere, che registreranno quanto segnalato in apposita documentazione e daranno corso, nel breve periodo, alle azioni ritenute opportune.

Rispetto Privacy
Il Centro ha adeguato la propria struttura organizzativa e documentale al fine di rispettare quanto previsto dal D. Lgs. 196 del 2003 attualmente in vigore.